L'ANDCI premia Stefano Sposetti e Maurizio Santoiemma alla presenza del Sindaco di Assisi, dott.ssa Stefania Proietti
0 0
Read Time:8 Minute, 33 Second

Il Cantico delle creature, prima espressione di alta poesia di tutta la letteratura italiana, da 800 anni meraviglia e ispira con la sua ricchezza culturale e spirituale. Attraverso un testo assonante e ritmato in dialetto umbro illustre, intrecciato a frequenti latinismi, sorretto da una struttura a blocchi omogenea, il componimento rivela un messaggio semplice e sempre attuale: l’amore e la cura del creato, quel profondo sentimento di fraternità universale e intima connessione tra l’umano e tutte le espressioni del cosmo che ha guidato la vita di San Francesco. 

ANDCI ha dato risalto all’anniversario della stesura del Cantico con il Concorso internazionale di composizione corale “Il Cantico”. Il premio, nato con l’obiettivo di promuovere il repertorio corale contemporaneo valorizzando i capolavori poetici del nostro patrimonio culturale (la prima edizione è stata dedicata ai 700 anni della morte di Dante Alighieri), ha visto la partecipazione di 50 compositori provenienti da Italia, Germania, Portogallo, Argentina, Romania, Polonia, Grecia. 

La giuria internazionale, formata da Enrico Miaroma, Manolo da Rold, Claudio Ferrara, Pietro Ferrario, Elizabeth Guerra, Dragana Jovanovic e Maria Teresa Roldan ha decretato tre vincitori: al primo posto Stefano Sposetti con Cantico delle creature per coro misto, al secondo posto Roberto Berzero con Cantico di frate sole per coro misto e al terzo posto Maurizio Santoiemma con Cantico di San Francesco per coro misto. Sono state assegnate menzioni speciali a: Roberto Berzero con Cantico di frate sole per voci bianche, Alexandru Cristian Badea con Pange lingua per coro misto, Zuzanna Koziej con Laudato si per coro misto, Riccardo Schioppa con Sora nostra morte corporale per coro misto e Giulio De Carlo con Cantico delle creature per coro misto.

Il Presidente Roberto Maggio alla Festa del Cantico
Il Presidente Roberto Maggio alla Festa del Cantico

La premiazione dei brani vincitori si è svolta il 14 settembre presso il santuario di San Damiano ad Assisi durante la Festa del Cantico, evento organizzato dai frati minori dell’Umbria, giunto alla sessantesima edizione. Un pomeriggio ricco di spiritualità, cultura e musica incentrato sullo straordinario canto di lode del poverello di Assisi: dopo i saluti istituzionali della sindaca Stefania Proietti e di altre personalità come Roberto Maggio  ̶  presidente ANDCI  ̶  e Davide Rondoni  ̶  presidente del comitato nazionale centenari francescani -̶ , padre Mauro Botti, guardiano del convento di San Damiano, ha aperto la sessione con una riflessione sul Cantico alla quale sono seguiti due interventi. Padre Simone Ceccobao, maestro dei novizi e teologo francescano, ha proposto una lettura spirituale del testo, evidenziando come la Lauda di San Francesco conduca l’uomo a riconoscere la bellezza del creato e ad entrare in armonia con esso. Il tema musicale è stato invece approfondito da padre Matteo Ferraldeschi, frate minore e direttore del coro Porziuncola, che ha illustrato come, pur essendo priva di partitura originale, la Lauda sia stata oggetto di numerose composizioni nel corso dei secoli. Ha ricordato le opere più significative tra cui quelle dei compositori Olivier Messiaen, Alfred Schnittke, Sofia Gubaidulina e il celebre Cantico di padre Domenico Stella, tanto amato dagli assisani

La serata si è conclusa con l’esecuzione, in prima assoluta, dei brani premiati, a cura del gruppo vocale Armoniosoincanto diretto da Franco Radicchia. Le interpretazioni di Sposetti e Santoiemma, eseguite con grande sensibilità dall’ensemble vocale, hanno messo in luce la bellezza e l’ispirazione della musica contemporanea che traduce la poesia di San Francesco in un linguaggio sonoro capace di evocare l’energia e la profondità della sua lode a Dio. In particolare, il brano di Sposetti mantiene un andamento dinamico e ritmato più vicino allo spirito immediato e comunicativo della Lauda, mentre quello di Santoiemma esprime una lode più intima e contemplativa unendo modernità musicali e spiritualità francescana (il Cantico di frate sole di Berzero sarà eseguito successivamente dal prestigioso coro indonesiano Batavia Madrigal Singers). 

Esecuzione dei brani vincitori a cura dell'Ensemble Armoniosoincanto diretto dal M° Franco Radicchia
Esecuzione dei brani vincitori a cura dell’Ensemble Armoniosoincanto diretto dal M° Franco Radicchia

La Festa del Cantico non solo ha celebrato il valore storico e spirituale del testo francescano ma, grazie al Concorso di composizione dell’ANDCI, ha anche reso omaggio alla vitalità della musica contemporanea come strumento capace di dar voce al messaggio universale di San Francesco rendendolo sempre attuale e profondo. 

Presentazione delle composizioni vincitrici

1° premio Cantico delle creature di Stefano Sposetti

Nel tentativo di trasporre in musica l’essenza delle emozioni contenute nel Cantico, l’autore ha scelto di concentrarsi su quelle sezioni che meglio condensano il messaggio francescano. La composizione si apre con la ripetizione della frase Laudato sie, mi’ Signore, in un tempo di 6/8 dal ritmo incalzante. Questa figura ritmica, che assume il ruolo di “cellula portante”, è ripresa e trasformata durante l’intero sviluppo del brano, passando da una sezione all’altra del coro. La scelta del tempo e del ritmo rimanda a una tradizione antica, evocando lo spirito della lauda medievale, che Francesco stesso amava cantare. Ogni elemento della natura, celebrato nel Cantico — il sole, la luna, le stelle, l’acqua, il fuoco, la terra — trova nel brano una propria voce, dal momento iniziale di gioia e lode a quello più profondo e meditativo, in cui la lode si rivolge a “sora nostra morte”. Questo passaggio, carico di significato spirituale, segnala il culmine del testo francescano, dove la morte, lungi dall’essere vista come un’oscurità, viene accolta come parte integrante dell’armonia cosmica. La conclusione del brano riscopre l’impulso ritmico introduttivo, ma con un’intonazione diversa: qui la musica accentua il senso di gratitudine e di gioia per le meraviglie della creazione, creando una sorta di circolarità emotiva che avvolge l’ascoltatore. L’ultimo Laudate et benedicete mi’ Signore evoca una lode più matura e consapevole, che si rivolge al Creatore con un’espressione di amore profondo e di riconoscenza per tutto ciò che esiste. In questa parte finale, la musica non solo accompagna, ma amplifica il messaggio francescano, restituendo la potenza della sua visione spirituale in una forma che unisce la bellezza del canto a una meditazione sul mistero della vita e della morte, sulla fragilità e sulla meraviglia della creazione.

2° premio Cantico di Frate sole Roberto Berzero

Musicato per coro misto a cappella a sei voci, è un’opera che celebra la lode a Dio e alla natura, infondendo vitalità alle parole di San Francesco. La composizione, caratterizzata da una tessitura corale complessa, alterna momenti di polifonia e omoritmia, creando un equilibrio tra intensità e quiete. L’autore cerca di unire il linguaggio musicale antico e moderno, utilizzando tonalità allargate, tecniche contrappuntistiche e dissonanze, per rispecchiare il messaggio di lode e ammirazione verso la creazione.  Pur con l’impiego di parti vocali impegnative, soprattutto per gli acuti e la scansione ritmica vivace, l’autore ha cercato di mantenere una certa cantabilità. La scelta di evitare la tradizionale ternarietà nei tempi composti, optando per una suddivisione binaria in molti casi, è stata pensata per rinforzare il movimento musicale e la sua vitalità. L’autore ha anche deciso di selezionare solo una parte del testo, riorganizzando le strofe in una sequenza che rispecchia le sue idee compositive. La distribuzione delle parole avviene perlopiù in stile sillabico, con una tecnica che richiama il madrigalismo rinascimentale, in cui le parole vengono ripetute, spezzate e distribuite tra le voci, creando un arricchimento sonoro che enfatizza visivamente e musicalmente il testo poetico. Nella conduzione delle voci predomina la tecnica contrappuntistica che dà rilievo al carattere meditativo e spirituale del madrigale. L’inclusione di un frammento del Minuetto BWV Anh 116 di Bach, utilizzato per il contrappunto sulla parola radiante è un omaggio alla maestria contrappuntistica del genio musicale. L’intensità della composizione culmina con un passaggio che, attraverso intervalli dissonanti, ritardi e cromatismi, fa riferimento all’influenza della musica napoletana, con un omaggio a Giambattista Pergolesi nella citazione variata delle prime battute del suo Stabat Mater. Nelle fasi finali della composizione, l’autore esplora l’improvvisazione e l’aleatorietà controllata, rendendo la struttura corale più fluida e aperta alla libertà interpretativa del direttore. La parola finale pace diventa simbolo di riconciliazione e serenità. La ripetizione omoritmica e l’imitazione tra le voci maschili e femminili rappresentano la riappacificazione delle parti corali, mentre l’improvvisazione finale del direttore permette al brano di sfumare, lasciando che l’energia vitale del Cantico si dissolva lentamente.

3° premio Cantico di San Francesco Maurizio Santoiemma

Il compositore sceglie di musicare alcuni momenti salienti della lauda francescana: l’invocazione al Signore, la lode agli astri, agli elementi naturali (aria, acqua, fuoco e terra), la lode verso le persone che vivono nella carità, e il ringraziamento finale. Il riferimento alla morte corporale è stato volutamente escluso dalla composizione, poiché l’intento era focalizzarsi sulla vita, sulla lode e sul ringraziamento. Il brano si apre con un accompagnamento ritmico, dove le sillabe del testo passano da una voce all’altra, come se fosse un coro popolare che loda e prega, a rappresentare l’universalità del messaggio di San Francesco. Un breve inciso omoritmico sulle parole Laudato sie mi Signore funge da ponte verso gli episodi successivi. La melodia di apertura delle varie frasi è strutturata su due quinte ascendenti successive, che coprono un’ottava (do-sol-fa-do). Questo motivo viene poi utilizzato anche in moto contrario, creando un effetto retrogrado che, in contrappunto con se stesso, genera una texture musicale arricchita da armonie modali e frequenti modulazioni. Ciò contribuisce a mantenere una certa coerenza di carattere, nonostante la libertà metrica del testo. Il tema musicale si sviluppa in un flusso che passa dalle voci acute a quelle gravi, rispecchiando il passaggio dal cielo degli astri agli elementi naturali e infine all’uomo: la musica simboleggia un movimento dal divino al terreno, dall’astrazione alla concretezza della realtà quotidiana. In seguito, il compositore ripropone l’inciso omoritmico iniziale sulle parole ke’l sosterranno in pace. La ripetizione di questo tema sottolinea l’idea di pace, la quale diventa il culmine della lode e del ringraziamento. La composizione si conclude con un ampio movimento di ritorno, dove il ringraziamento finale, distribuito tra le voci del coro come all’inizio, restituisce simmetria e coerenza alla struttura del brano. La scelta di ritorno alla forma iniziale porta con sé un forte valore simbolico. La lode e il ringraziamento a Dio sono concepiti come un percorso che riporta sempre alla sorgente divina, alla grazia che sostiene ogni cosa. 

Concorso internazionale di composizione corale “Il Cantico”

About Post Author

Stefania Cruciani

Pianista formatasi presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, si diploma nel 2000 sotto la guida del m° F. Fabiani. Specializzata in prassi esecutiva su strumenti originali, nel 2004 consegue la laurea di I livello in Fortepiano con il m° Claudio Veneri e frequenta i Corsi di Perfezionamento di Fortepiano e Pianoforte Storico tenuti da Bart Van Oort e Malcolm Bilson in Italia e in Belgio. Nel 2008 consegue la laurea specialistica in Discipline Musicali, indirizzo Pianoforte Cameristico, presso l’ Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” di Terni con il m° A. Pepicelli. Nel 2009 ottiene la laurea di II livello in Didattica della Musica. Parallelamente agli studi pianistici segue corsi di canto con S. Sannipoli, musica vocale e direzione di coro con P.P. Scattolin, A. Cicconofri, L. Ciuffa. Vanta una lunga esperienza nell'ambito corale e, in particolare come componente dell’ ensemble vocale femminile Kamenes inCanto, diretto da Gabriella Rossi e specializzato in musica contemporanea, ottiene importanti riconoscimenti in prestigiosi concorsi (I premio al concorso “Guido d’Arezzo” nel 2000 nella categoria coro a voci pari; I premio al Concorso internazionale di Pienza nel 2009). Come cantante svolge attività concertistica dedicandosi principalmente al repertorio rinascimentale con il liutista Luca D'Amore e i gambisti Fabrizio Lepri e Teresa Peruzzi. Dal 2021 è conduttrice del programma “Lezioni di musica” su radiomozartitalia.com E’ docente di Musica e Pianoforte presso la Scuola Secondaria di I grado “Gentile da Foligno”.
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %
ASSISI INTERNATIONAL CHORAL CAMPUS Previous post ASSISI INTERNATIONAL CHORAL CAMPUS
Trofeo Nazionale Cori d’Italia Next post Trofeo Nazionale Cori d’Italia

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *