“Quando domina la magia dei suoni e la sacra parola si esprime,
allora il meraviglioso si manifesta; notte e tempesta diventano luce.
Allora la pace all’intorno e la letizia interiore regnano per i felici.
Il sole primaverile delle arti fa scaturire la luce della loro unione”.
Christoph Kuffner (1780-1846)
Nel momento in cui mi appresto a scrivere questo articolo, rievocando gli straordinari momenti vissuti ad Assisi durante il Campus corale estivo svoltosi presso l’Hotel Domus Pacis, ecco prepotentemente balzare alla mia mente i versi sopra riportati. Il motivo è ben spiegato. Avevo letto pochi giorni prima alcune righe sulla Fantasia corale op.80 di Beethoven, in cui tali versi, per mano del Maestro di Bonn, trovano una vitale veste polifonica. La loro lettura non era stata superficiale, né lo sarebbe stata per appassionati e cultori di musica; il senso e il significato di quelle parole mi avevano emozionata e indotta a una riflessione personale, sicché ben si può comprendere perché esse siano riaffiorate alla mia mente proprio mentre mi accingevo a scrivere un report sul Campus corale. Quei versi ne rappresentavano una “magica e perfetta sintesi”.
Magnifiche le attività, straordinari e interessanti i laboratori svolti dal 12 al 14 luglio 2024 presso l’ampia location umbra, perfetta per l’organizzazione dei lavori programmati dall’ANDCI e realizzati grazie alla tenacia e concreta operatività dei suoi maggiori rappresentanti in Consiglio direttivo. Un’oasi di pace (nomen omen per l’hotel) è la struttura ricettiva in cui Direttori di coro, cantori aspiranti maestri della coralità, Maestri/Docenti e compositori, provenienti da più parti del globo, si sono incontrati e ritrovati come per un festoso appuntamento da non perdere! Un posto in cui la magia dei suoni e del canto si è intrecciata con nuove amicizie nate lì per caso o per condivisione di interessi, ha affascinato e armonizzato gruppi in momenti di corale incontro e confronto, saldando e rinsaldando sodalizi, ha riscaldato e rinfrancato l’animo e la mente dei partecipanti avvolgendoli in un totalizzante benessere. Ma non solo! Ad Assisi, l’Arte del Canto corale è stata vagliata nelle sue molteplici sfaccettature, ed espressa in svariate forme.
Il Campus è evento annuale e fisso per l’ANDCI che per Statuto si pone ambiziose finalità, tra cui quella di favorire l’elevata qualificazione professionale in ambito corale dei direttori di coro, attraverso attività di pratica e formazione dei soci iscritti. E la suggestiva cittadina di San Francesco appare essere il luogo ideale per svolgere il meeting corale avente tutte le carte in regola per essere annoverato tra i più prestigiosi e specializzati della coralità nazionale e internazionale. L’estatica quiete di Assisi, l’efficiente gestione della struttura ricettiva con i suoi ampi spazi, senza escludere i contenuti costi per il soggiorno, sono aspetti organizzativi difficilmente rinvenibili in altre località, ove non sarebbe semplice ricreare le condizioni perché i lavori possano svolgersi al meglio. La tranquillità e silenziosità del posto, percepite sia all’interno che all’esterno della Domus Pacis, unite al positivo clima relazionale e spirituale che ha aleggiato nella struttura e tra gli ospiti, hanno rappresentato un sostrato fertile e favorevole per la proficua e serena conduzione dei workshop in programma. Tanti e ben distribuiti nell’arco delle due giornate e mezza sono stati gli stage condotti dai Maestri esperti di coralità. Ciò che ha caratterizzato il programma del Campus e favorito il suo buon andamento è stata l’alternanza dei moduli formativi, sia per tema che per entità numerica, proposti e predisposti in modo tale da tener desti l’interesse, la curiosità e l’attenzione dei partecipanti. L’organizzazione del Campus è risultata ampiamente rispondente alle aspettative dei corsisti ed efficace rispetto agli esiti conseguiti! E nel quadro generale non sono mancate le invitanti pause pranzo e cena: momenti sostanzialmente aggreganti e stimolanti, quali occasioni per tessere amicizie, alimentare dialoghi e confronti su questioni di interesse comune o su quanto realizzato nei laboratori, per discutere di ogni argomento, anche del più faceto.
Un Campus di taglio internazionale, dunque, quello realizzato ad Assisi. Un evento di alta formazione che ha visto la presenza di tre Special Guest: lo svedese Ragnar Bohlin, noto per aver diretto il San Francisco Symphony Chorus dal 2007 al 2021; il compositore lettone Ēriks Ešenvalds e Brandon A. Boyd, direttore del programma di laurea in direzione corale nonché professore di Musica presso l’Università del Missouri. La presenza dei tre illustri Maestri ad Assisi ha oltremodo acceso l’interesse dei corsisti verso la coralità. L’eccezionale competenza e lo spessore professionale da loro manifestati nella conduzione dei “corsi” sono stati tali da suscitare un diffuso entusiasmo. Di certo, a tale esito hanno concorso diversi fattori, come le modalità di approccio, i metodi utilizzati per trasmettere i contenuti, la peculiarità del repertorio affrontato; fattori diversi ma fondamentali rispetto agli aspetti tecnici e interpretativi curati dai singoli Direttori in base alla loro esperienza e formazione artistico musicale.
Ragnar Bohlin ha condotto il “Corso di Direzione avanzato” offrendo vari spunti per l’interpretazione dei brani: Cantique de Jean Racine, op. 11 di Gabriel Fauré; An Sylvia dall’op.106 di Franz Schubert, da lui arrangiato per coro a voci miste con accompagnamento di pianoforte; Crucifixus a otto voci di Antonio Lotti; Morgenlied di Josef Rheinberger.
Brandon A. Boyd ha diretto il laboratorio di “Musica Afroamericana” generando una contagiosa energia ritmica tra i partecipanti mediante l’estemporanea intonazione di pattern polifonici e brani come Down in the River (arr. Larry Nickel) e How Majestic (arr. Michael Abels).
Per lo più estatiche e sognanti sono le armonie su cui Ēriks Ešenvalds costruisce il canto delle sue composizioni, presentate e concertate nei due laboratori di “Incontro con l’autore”. Il suo stile si caratterizza per l’espressività delle voci che appaiono affiorare con delicato sentimento dal profondo dell’animo umano. O Salutaris Hostia, My song, Only in Sleep, Stars, sono le composizioni polifoniche proposte nel laboratorio a lui dedicato.
Si è trattato di tre percorsi straordinari, unici potremmo aggiungere senza peccare di esagerazione per le modalità didattiche e relazionali adottate dai Maestri, per le nuove composizioni di cui si è venuti a conoscenza, per il carisma e la maestria dei Direttori “ospiti”, per la bellezza del repertorio concertato.
Non meno interessanti sono stati gli altri percorsi, oggetto del Campus. Ci riferiamo al “Corso di Direzione” tenuto da Manolo Da Rold, alla cui arte e maestria si sono affidati i corsisti desiderosi di ricevere conferme sulle proprie capacità tecniche, come coloro che hanno avvertito l’esigenza di migliorare gli aspetti di base della direzione di coro. Un percorso molto utile, questo, attraverso il quale gli interessati hanno potuto perfezionare il gesto e la tecnica direttoriale, sia praticamente, dirigendo i brani proposti con il Coro laboratorio dei direttori, sia teoricamente, ascoltando gli interventi del Maestro Da Rold, di cui, tra le qualità personali e professionali, ci piace segnalare la briosa verve e lo squillante tono del suo eloquio. Dai gesti “base” della direzione, dal tempo binario al quinario, a quelli funzionali all’aumento e diminuzione dell’intensità del suono, Da Rold ha accompagnato con competenza didattica i corsisti nel processo di interiorizzazione dei contenuti affrontati. A tal fine, si è avvalso di esemplificazioni polifoniche e semplici brani come: La luna di Kiev, sua composizione per coro di voci bianche e pianoforte, Resterà la luce di Giorgio Susana, Laudate di Knut Nystedt.
Avvincente è stato il “Corso di Improvvisazione” condotto da Francesco Acquista per due incontri, durante i quali ci si è cimentati con la propria creatività e capacità inventiva. Si è trattato di un percorso-laboratorio davvero originale, ai limiti della stravaganza, oltre che appropriato per il recupero dell’attenzione da parte dei corsisti e perciò giustamente inserito dagli organizzatori in calendario come ultimo laboratorio, al termine di ciascuna giornata di lavoro. Il corso ha appassionato tanti e fornito spunti di lavoro molto stimolanti.
I cultori della polifonia rinascimentale hanno goduto degli interventi offerti da Carmine Catenazzo nei due percorsi programmati su “Il Rinascimento nel Sacro”. Di fatto, le attività proposte dal Maestro materano si sono concretizzate nella concertazione polifonica di brani di musica sacra, tra cui Estote Fortes di Luca Marenzio, Ego Sum Panis Vivus di Giovanni Pierluigi da Palestrina, e nella spiegazione delle scelte effettuate in relazione a specifici passaggi polifonici nel rispetto della prassi esecutiva del periodo esaminato.
Quale risveglio migliore di quello offerto di prima mattina da Catharina Scharp con i suoi due incontri di “Tecnica vocale”? Nessun altro, diremmo! Ci ha pensato lei a rimettere in moto i muscoli del corpo e dell’apparato vocale predisposti alla fonazione attraverso l’indicazione di corretti esercizi di respirazione e di stretching da farsi in fase preparatoria al canto. L’esperta Scharp ha fornito anche chiare indicazioni sulla postura da assumere durante il canto e sul riscaldamento vocale.
A corollario di questa breve descrizione sugli incontri di tecnica vocale ci preme sottolineare quanto sia importante e necessario per un Direttore di coro conoscere la fisiologia e il funzionamento dell’organo vocale. La conoscenza dello strumento “voce” è fattore imprescindibile per chi si pone alla direzione di un coro. Una carenza in tal senso non sarebbe diversa rispetto a quella di un violinista o flautista che non conoscesse il meccanismo di risonanza e produzione del suono del proprio strumento. Ecco, dunque, ribadita la raccomandazione per chi volesse approcciarsi all’arte della Direzione corale di fondare la propria preparazione e formazione musicale sulla vocalità. E in relazione a ciò, riferiamo del percorso condotto da Mauro Marchetti, “Costruisco il mio coro”, inserito come unico modulo formativo nel programma del Campus. Il Maestro ha riportato le sue esperienze in tema di formazione e gestione di un coro, inducendo nel contempo i presenti a riflettere sulle proprie esperienze e sulle condizioni ritenute indispensabili per conferire efficacia a un percorso sulla coralità.
Se una delle finalità del Campus è l’incontro tra esperti della musica e direzione corale per un confronto a più parti su stili, esiti e produzioni polifoniche, ecco che il programma ha contemplato anche una Reading Session, ossia la lettura corale di composizioni polifoniche appositamente elaborate dai soci compositori per l’iniziativa in oggetto. I brani sono stati presentati e concertati in un unico modulo dagli autori, seppur nei ristretti limiti di tempo loro concessi. Si è trattato di un modulo utile e interessante nell’ottica dell’ampliamento del repertorio corale da parte dei direttori, i quali nel futuro potranno sperimentare percorsi polifonici basati su composizioni nuove come i mottetti per coro a voci miste: Vulnerasti Cor Meum, dal “Canticum Canticorum 4, 9-10”, di Enrica Balasso; Kyrie Seraphicus di Roberto Berzero; Exultate Justi in Domino, Salmo 33 (32) di Erika Eccli; Pater Noster di Fausto Fenice. Assenti al Campus gli autori di altre composizioni donate per l’occasione all’ANDCI, sicché il ventaglio dei brani corali si amplia ulteriormente con il Salmo 50 (3,4-11) di Ennio Bertolotti; Pueri Hebraeorum, per voci femminili SSAA, di Ko Matsushita; Santa Luzia per coro a voci miste, di Enrico Miaroma; Music to hear per coro a voci miste su testo di William Shakespeare – VIII Sonnet, di Vytautas Miškinis.
Una nota di colore al Campus è stata aggiunta dal laboratorio di voci bianche, cui ha partecipato un folto gruppo di bambini/e, ragazzi/e aggregatisi nella struttura della Domus Pacis sotto la guida di Stefania Cruciani e Chiara Leonzi. L’attività si è posta a latere del Campus arricchendolo e valorizzandolo, come da finalità statutarie dell’Associazione che prevedono, tra l’altro, la promozione e la diffusione dell’attività corale ad ogni livello e in ogni forma, anche in collaborazione con Enti, docenti, istituzioni scolastiche. Il Laboratorio si è concluso con un concerto del Coro ANDCI Junior realizzato in collaborazione con FAI nel Bosco di San Francesco. Il programma ha previsto l’esecuzione di laudi antiche e canzoni di Britten. Si è apprezzata la preparazione del coro e la compostezza dei componenti, sì da non disconoscere la valenza educativa dell’attività corale, quale esercizio utile per l’apprendimento di un costume di precisione, di disciplina che caratterizza il “saper fare ed essere” della persona.
Se il canto corale è attività eletta per l’intima espressione di anime affascinate dalla musica sacra, si comprende il motivo per il quale gli organizzatori del Campus abbiano completato il calendario segnalando la programmazione del Concerto gregoriano tenutosi poi nell’affascinante Chiesa di Santa Chiara, tanto bella quanto disadorna nella sua architettonica essenzialità.
Come previsto a conclusione di ogni percorso formativo e nell’ottica della formulazione di un bilancio generale su quanto realizzato dall’ANDCI ad Assisi nell’estate 2024, non possiamo non esprimerci positivamente e con un plauso per gli organizzatori e i partecipanti, per chi ha profuso il massimo delle energie per il buon esito dell’evento, sia in fase di progettazione, sia di concreto impegno operativo, cominciando da Enrico Miaroma, segretario dell’ Associazione, il quale con un fare da orologiaio svizzero non dimenticava mai di scandire simpaticamente l’orario allo scadere di ciascun laboratorio in programma, sì da non sforare dagli orari prescritti.
L’entusiasmo dei corsisti, la loro piena e palese soddisfazione per l’attiva partecipazione ai percorsi, gli apprezzamenti per i laboratori e le allettanti attività svolte, la qualità dell’organizzazione e degli interventi realizzati dai Maestri e Direttori coordinatori, la varietà e novità dei brani concertati e cantati sono indicatori di gradimento rilevanti per il tracciamento di un bilancio finale sull’iniziativa; bilancio che, non tradendo le aspettative dei corsisti, chiaramente si attesta ad un livello di alta positività, rendendo ragione, pertanto, delle innumerevoli richieste di replica espresse per il prossimo anno solare. Del Campus corale Assisi 2025 si occuperà il neo costituito Consiglio direttivo, il secondo in carica dall’anno di effettiva costituzione dell’Associazione, i cui componenti con le relative cariche sono stati lì annunciati, ad Assisi. Per tale appuntamento, siamo certi che i massimi Organi rappresentativi ed esecutivi dell’ANDCI, coordinati dall’impareggiabile Presidente Roberto Maggio, sapranno riservarci un programma di qualità pari, se non addirittura superiore, a quello fruito nella calda estate 2024; e con tale prospettiva, siamo certi che molti altri si aggiungeranno ai circa settanta Direttori convenuti nel weekend estivo dello scorso luglio, richiamati dall’arte tra le più rinfrancanti per l’animo umano e catartica per la mente: il canto corale. Tra le motivazioni che ci spingeranno a non mancare all’appuntamento clou di ANDCI 2025, quella non ultima ma primaria le sintetizza tutte: la coralità delle voci è la coralità degli uomini tendenti all’armonia, al benessere, alla serenità dell’”essere” e dell’universo, ovvero al bene ultimo e supremo della pace.
Dove domina il canto e le parole si rivestono di magici e vibranti suoni, l’armonia regna sovrana rifrangendosi con meravigliosi raggi di luce in incontaminate oasi di pace; le tenebre della notte si frangono cedendo il posto alla letizia e alla solare luce dell’arte!
ASSISI INTERNATIONAL CHORAL CAMPUS